Il giorno della laurea è, innanzitutto, l’ultimo giorno in cui si percorre la strada familiare che ha orientato i passi nella vita di uno studente. L’ultima volta, per le nostre laureande e laureandi, che superano l’ingresso di via delle Rosine, salgono le rampe di scale e attraversano il lungo corridoio che conduce in aula magna, dove hanno seguito le lezioni, fatto esercitazioni nelle cabine, e messo alla prova, quotidianamente, la loro voglia di imparare e la loro vocazione.
Chiunque si avvicini alla soglia di una laurea ha conosciuto pensieri di questo tenore, cosicché le emozioni del fatidico giorno finiscono con l’essere un miscuglio, talvolta un’altalena, di trepidazione, ansia, gioia e malinconia. Uno spettro di impressioni che si riflette negli sguardi dei familiari e degli amici, oltre che dei candidati in attesa, e che affolla gli spazi del Vittoria tra una seduta e l’altra, trasferendo al paesaggio un’atmosfera elettrica, in questo pomeriggio (un po’ torrido) di Luglio.
Al centro delle discussioni le scelte traduttive, e l’approccio teorico adottato. Nella filosofia del linguaggio, infatti, il problema della traduzione è di interesse in virtù della tesi secondo la quale si può penetrare l’essenza della lingua, del significato e del senso proprio nel passaggio di una lingua. Ma tradurre è anche un modo privilegiato per accedere alla comprensione profonda dell’oggetto letterario, espressione e contenuto (nella loro forma e nella loro sostanza). Gli argomenti affrontati sono stati molto eterogenei: lo sviluppo del plurilinguismo dei bambini, ossia l’acquisizione del linguaggio nei primi tre anni di vita in un ambiente multilingue e multiculturale; il saggio fotografico The Lovings an Intimate portrait, che testimonia, in forma fototestuale un caso giudiziario civile durante il quale la Corte Suprema degli Stati Uniti con sentenza unanime, dichiarò incostituzionale il Racial Integrity Act del 1924 e ribaltò la sentenza Pace v. Alabama del 1883, ponendo fine alle restrizioni legali relative ai matrimoni interrazziali negli Stati Uniti. L’analisi critica di 100 Day Kit for Newly Diagnosed Families of Young Children, un manuale per affrontare l’inizio di un percorso lungo e complesso successivo alla diagnosi di autismo.
Ma anche la storia romanzesca di Antonia Santiago Amador, ballerina catalana di flamenco meglio conosciuto con il nome d’arte di La Chana, così come la storia della ginnastica ritmica russa, una storia di successi e di scandali, e le prospettive di sviluppo alla luce delle polemiche più recenti. Al termine della sessione le laureande hanno proposto una tesi basata sulle attività svolte nel tirocinio presso l’Alliance Française: nel primo caso un’esperienza di traduzione audiovisiva e sottotitolaggio, che ha nella ricerca dell’equivalenza, della riformulazione lessicale e sintattica e nella traduzione di elementi della comicità, le sue caratteristiche peculiari; nel secondo caso è stato affrontato il rapporto tra pedagogia e intelligenza artificiale, un tema di straordinaria attualità, poiché, se è vero che l’Intelligenza Artificiale potrà offrire grandi opportunità, al tempo stesso è prioritario non sottovalutare i profondi cambiamenti che interesseranno la società nel suo insieme e le preoccupazioni che ne derivano.
La traduzione e l’interpretariato richiedono la perspicacia, la vivacità, l’ascolto tra le prime qualità e i nostri studenti hanno dimostrato di possederle nelle parole che hanno scelto di tradurre. Auguriamo a tutti loro che queste qualità, così a lungo esercitate negli anni al Vittoria, li accompagnino nel corso della loro carriera accademica e professionale.