Anche l’autunno, stagione di nebbie, castagne e di lunghi viali ricoperti da tappeti di foglie, conserva angoli di luce e promesse di futuro. In accademia ogni promessa di futuro si compie il giorno della discussione della tesi e della agognata proclamazione. E così è stato al Vittoria, tra sorrisi, attestati e commozione di rito.
In questa sessione i nostri futuri interpreti, traduttori e traduttrici hanno prestato particolare ascolto al rumore del tempo, scegliendo temi che chiamano in causa le sfide della contemporaneità. Tra di questi, il ruolo che i femminismi locali hanno nell’era globale e le trasformazioni del mercato digitale; o, ancora, al cuore di un presente in bilico tra una nuova ondata di contagi e le misure in uso per contenerla i nostri studenti collocano la medicina. La salute dello spirito e la cura del corpo sono i punti centrali di molte delle discussioni svoltesi in questa sede.
La traduzione e l’interpretariato richiedono la perspicacia, la vivacità, l’ascolto tra le prime qualità e i nostri studenti hanno dimostrato di possederle nelle parole che hanno scelto di tradurre. Auguriamo a tutti loro che queste qualità, così a lungo esercitate negli anni al Vittoria, li accompagnino nel corso della loro carriera accademica e professionale.