L’esperienza Erasmus è incredibile. Si inizia a imparare già prima dell’arrivo al luogo di destinazione parlando con il proprietario della casa che intendi affittare e discutendo di pratiche scolastiche con i vari professori e tutor Erasmus. Azioni che rappresentano il preludio di ciò che farai e delle persone che incontrerai.
Nel mio caso, Murcia.
Durante il mio soggiorno in Spagna ho migliorato lo spagnolo a 360 gradi (che ovviamente era l’obiettivo principale di questo scelta), perché all’estero si è a contatto, tutti i giorni, con persone di nazionalità diversa e quindi bisogna mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite negli anni di scuola e università. Ciò, ovviamente, mi ha portato a migliorare il vocabolario e a parlare fluentemente lo spagnolo.
Tuttavia, oltre ai notevoli miglioramenti che ho avuto dal punto di vista linguistico, questa esperienza è stata un bel banco di prova perché dovevo svolgere le faccende di casa da solo (mai fatte in vita mia), abituarmi alle consuetudini locali, al cibo del posto (però non ho mai smesso di mangiare pasta), alla gente del luogo, e questo mi ha permesso innanzitutto di maturare come persona, di conoscere nuovi mondi e nuove culture che hanno fatto allargare i miei orizzonti e infine di conoscere nuove persone che hanno vissuto insieme a me l’Erasmus e che sono diventate, in un certo senso, la mia famiglia spagnola. Con loro ho condiviso l’appartamento, sono andato a lezione all’università, ho visitato splendide località della Spagna e nei trascorso momenti di svago nei locali (ovviamente nel rispetto delle restrizioni locali).
In conclusione, l’Erasmus è un’esperienza che non può mancare a chi studia le lingue, perché si migliora notevolmente dal punto di vista professionale e soprattutto da quello personale nel momento in cui ci si ritrova catapultati, da soli, in un mondo nuovo, con persone nuove.
Riccardo Carriere